Chiesa Donnaregina e la Napoli gotica
Il monastero di Donnaregina ospitò monache italo-greche, basiliane, benedettine e nel XIII secolo anche le francescane. Il complesso, divenuto prigione sotto Carlo I d’Angiò, fu danneggiato da un violento terremoto nel 1263 e fu ricostruito attraverso le donazioni generose della regina di Napoli Maria d’Ungheria tra il 1307 e il 1316. La Chiesa gotica molto sobria e al tempo stesso imponente. L’interno è caratterizzato da una navata unica con tre campate e un’abside poligonale finale.
È un gioiello architettonico ed è anche uno scrigno prezioso per ciò che custodisce. Oltre al monumento funebre di Maria d’Ungheria realizzato da Tino di Camaino.
Costruito nel XIV secolo con la chiesa in stile gotico, in posizione sopraelevata rispetto alla navata, il coro delle monache è raggiungibile subito dopo l’ingresso in chiesa tramite una scala che permette di raggiungere il primo piano del convento. Il vano è dotato di un’ampia sala con soffitto a cassettoni, un pregevole sedili lignei intagliati e affreschi trecenteschi alle pareti. Il pregevole cassettonato, l’unico superstite tra quelli napoletani eseguiti nel gusto del primo Rinascimento tagliò anche l’oculo, come può ben rilevarsi dalla sezione longitudinale.
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