Federico II e Napoli
Il Mezzogiorno d’Italia è sempre stato culla di cultura e storia. Fucina di tradizioni e memoria. C’è stato un uomo che aveva compreso tutta la complessa bellezza di questo retaggio e cercò di omaggiarlo, col lustro e con gli onori che tuttora meriterebbe. Quest’uomo non è si è contraddistinto solo per i suoi regali natali e le gesta politiche, ma è stato grande anche per cultura ed intelletto. Celeberrimo è il contributo ed il trasporto che Federico II di Svevia ha riservato alle regioni del nostro Mezzogiorno. Impareggiabili i lasciti con i quali egli ha nobilitato questa terra: l’università degli studi di Napoli, che porta il suo nome, e Castel del Monte su tutti.
Nel corso della sua vita l’imperatore si dilettò di filosofia, scienze naturali, matematica, astrologia. Provò un interesse profondo verso il mondo orientale e la sua storia. Non fu solo un curioso amante della cultura ed un mecenate, ma si cimentò anche nella stesura di un’opera letteraria, un interessante manuale sull’arte della caccia col falcone, il De arte venandi cum avibus. Grazie a questi meriti ed alla sua personalità forte e particolareggiata, si guadagnò l’appellativo di Stupor Mundi; oltre alla storiografia ufficiale, moltissimi sono i miti e le leggende che si sono sviluppati circa la sua persona.
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