Torna a Surriento
i versi della canzone, dedicati ad una ragazza, nel 1894 erano già pronti. Esiste uno spartito di quell'anno, edito con il copyright per le Edizioni Bideri e il brano ascoltato quel giorno dal ministro fu semplicemente adattato sul testo originale: dalle dieci quartine dell'esecuzione del 1902, la canzone ufficiale è ridotta a sei. Soltanto però nel 1904 "Torna a Surriento" fu presentata al pubblico dalla Casa Musicale Bideri ed intraprese il suo giro del mondo: lo struggimento del distacco non solo da un cuore, ma da un luogo, dal mare, dalla natura, unito ad una melodia fluida e spontanea, esprime la sofferenza di ogni separazione, in una nostalgia universale. Ecco il segreto del suo successo. Vide 'o mare quant'è bello! Spira tantu sentimento. Comme tu a chi tiene mente Ca scetato 'o faje sunnà. Guarda, gua' chistu ciardino; Siente, sie' sti sciure arance. Nu prufumo accussì fino Dinto 'o core se ne va... E tu dice "I...