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Il vascello Vesuvio

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Varato a Castellammare di Stabia il 2 dicembre 1824, era costituito da uno scafo in legno con carena ramata, che permettevano un dislocamento di 3.530 tonnellate. Il vascello possedeva tre ponti e l’armamento marinaresco era formato da tre alberi a vele quadre (trinchetto, maestra, mezzana) e bompresso a prora. L’artiglieria era sistemata in due batterie coperte e una scoperta, ed era formata da: 63 cannoni a canna liscia da 24 libbre, 4 obici Paixhans da 80 libbre a canna liscia, 4 obici da 30 libbre a canna liscia e 16 carronate da 24 libbre a canna liscia. Il vascello Vesuvio fu radiato nel 1862, all’indomani dell’Unità d’Italia. Notizie e curiosità: Il Vesuvio inaugurò, l’avantiscalo in muratura fatto costruire nel cantiere di Castellammare da Ferdinando I, tra il 1822 ed il 1824. L’opera fu progettata e diretta dal Capitano del Genio Idraulico Giuseppe Mugnai

Napoli centro del Meditteraneo

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Il vascello PARTENOPE Il vascello PARTENOPE, fu varato nel cantiere navale di Castellammare di Stabia, il 16 agosto 1786. Costituita da uno scafo in legno con carena coperta con lastre di rame per proteggerla contro la corrosione e dai parassiti, in luogo della tradizionale pitturazione con miscela a base di zolfo, sego, minio, olio di pesce e catrame, la nave era lunga 55,68 metri, larga 14,40 ed aveva un equipaggio di 680 uomini. Il vascello possedeva tre ponti e l’armamento marinaresco era formato da tre alberi (trinchetto, maestro, mezzana) con vele quadre e il bompresso, piccolo albero sistemato a prua con un’inclinazione di circa 30° rispetto al livello del mare. L’artiglieria era sistemata in una batteria scoperta ed una coperta, ed era formata da 74 cannoni da 28 libbre (peso dei proiettili a palle), 18 carronate cioè cannoni a gittata ridotta, caricati spesso “a mitraglia” per il tiro ravvicinato ed altri 12 cannoni di minore dimensioni. Tutte le bocche da fuoco er

Chiesa Donnaregina e la Napoli gotica

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Il monastero di Donnaregina ospitò monache italo-greche, basiliane, benedettine e nel XIII secolo anche le francescane. Il complesso, divenuto prigione sotto Carlo I d’Angiò, fu danneggiato da un violento terremoto nel 1263 e fu ricostruito attraverso le donazioni generose della regina di Napoli Maria d’Ungheria tra il 1307 e il 1316. La Chiesa gotica molto sobria e al tempo stesso imponente. L’interno è caratterizzato da una navata unica con tre campate e un’abside poligonale finale. È un gioiello architettonico ed è anche uno scrigno prezioso per ciò che custodisce. Oltre al monumento funebre di Maria d’Ungheria realizzato da Tino di Camaino. Costruito nel XIV secolo con la chiesa in stile gotico, in posizione sopraelevata rispetto alla navata, il coro delle monache è raggiungibile subito dopo l’ingresso in chiesa tramite una scala che permette di raggiungere il primo piano del convento. Il vano è dotato di un’ampia sala con soffitto a cassettoni, un pregevole sedili ligne

Cappella Sansevero

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El Cristo Velado (en italiano: Cristo Velato) es una escultura en mármol realizada por Giuseppe Sanmartino que se conserva en la capilla Sansevero de Nápoles, en Italia. Posto al centro della navata della Cappella Sansevero,  il  Cristo velato  è una delle opere più note e suggestive al mondo . Nelle intenzioni del committente, la statua doveva essere eseguita da Antonio Corradini, che per il principe aveva già scolpito la  Pudicizia . Tuttavia, Corradini morì nel 1752 e fece in tempo a terminare solo un bozzetto in terracotta del  Cristo , oggi conservato al Museo di San Martino. Fu così che Raimondo di Sangro incaricò un giovane artista napoletano,  Giuseppe Sanmartino , di realizzare “una statua di marmo scolpita a grandezza naturale, rappresentante Nostro Signore Gesù Cristo morto, coperto da un sudario trasparente realizzato dallo stesso blocco della statua”. Sanmartino tenne poco conto del precedente bozzetto dello scultore veneto. Come nella  Pudic

La Galleria Umberto a Napoli

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Costruita in appena tre anni tra il 1887 e 1890, proprio mentre a Parigi Eiffel progettava e costruiva la sua famosa Torre Eiffel, la Galleria Umberto colpisce ancora oggi per maestosità, eleganza e complessità della struttura. Fu costruita al seguito di una forte epidemia di colera che portò ad una bonifica e sventramento dei quartieri sovraffollati del Pendino, Porto, Mercato e Vicaria, per far posto alla Galleria progettata dall'ingegnere Emanuele Rocco. Il suo progetto prevedeva la costruzione di quattro ampi edifici, collegati ed impreziositi da una grande galleria in vetro e ferro dell'ingegner Paolo Boubèe con al centro una Cupola, e con quattro diversi ingressi. Inaugurata nel 1892 dal sindaco Nicola Amore, divenne presto il centro mondano della città. La costruzione della Galleria fu voluta non solo per una funzione commerciale e sociale, ma anche monumentale (tenendo in considerazione l'importanza dei monumenti nelle vicinanze). Inoltre grazie alla costruzi

La Deliziosa

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Un nome, una garanzia.  Due dischi di pasta frolla che racchiudono una meravigliosa crema al burro ricoperta di granella di nocciole, insomma, un tripudio di gusto  che senza dubbio ha dato vita a un’esclamazione da cui deriva il suo nome:  “Deliziosa” . Impossibile negarlo,  quanti di voi dopo essere riusciti ad aggiudicarsi la Deliziosa, la “smontavano” per mangiare prima la crema?  Diciamoci la verità, i bambini di oggi hanno tanto da imparare da chi un tempo faceva a gara per arrivare al dolce migliore e goderselo in santa pace dopo essere riuscito ad evitare quelli che nessuno voleva. Merendine, dolci confezionati, non saranno mai all’altezza di  un vero e proprio gioiello della nostra pasticceria che ancora oggi si ricorda con amore , 

Caffè Gambrinus

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Nel cuore di  Piazza Trieste e Trento , a  Napoli , a ridosso di Piazza Plebiscito e del Palazzo Reale, racchiuso nella cornice di alcune tra le più belle e suggestive bellezze partenopee, sorge il caffè letterario “ Gran Caffè Gambrinus “, che si annovera tra i più importanti e frequentati d’Italia.  Si tratta di un vero e proprio centro di diffusione della cultura napoletana, dove si incontrano e si fondono arte, letteratura e politica dando vita a dibattiti e discussioni degne dei migliori intellettuali. Nel corso degli anni l’assetto del locale è cambiato notevolmente in meglio, pur avendo affrontato dei periodo poco roseo, dai quali si è ripreso egregiamente, grazie a coloro che hanno sempre creduto nel progetto. C’è sempre qualche speranza per qualcosa o qualcuno che vale veramente. Come nasce il Caffè Gambrinus? Qual è la sua storia? Nel 1860, periodo dell’Unita d’Italia, l’imprenditore Vincenzo Apuzzo diede il via all’apertura del “Gran Caffè”, al piano terra del palazz